RITTORNA

Gentile Sig. Olimpio,
incaricato dal Sig. Parroco di Campo San Martino, Don Alfredo Neri, rispondo alla sua richiesta dell'8.8.2001.
La ricerca sulle origini della sua famiglia si è estesa fin dove sono potuto arrivare con i documenti disponibili in questa Parrocchia e cioè sino al 1592. Non esistono in questa Parrocchia registri di nascita, matrimonio e morte più antichi di questa data. Le dico subito che la ricostruzione che sono riuscito a fare è frammentaria; ciò significa che mi sono risultati alcuni blocchi che non si incastrano fra loro e necessitano di altri dati per poterne fare una composizione organica e coerente. Io li ho ordinati con un numero progressivo per distinguerli fra loro. Se lei vorrà procedere nelle sue ricerche, potrà trovare il modo di coordinarli fra loro. Dalla lettura dei registri manoscritti ho appreso che il Parroco aveva l'obbligo di inviare periodicamente alle Autorità sanitarie ed ecclesiastiche centrali un elenco riepilogativo dei nati e dei morti. Veda lei se sia il caso di ricorrere colà. L'avverto però che, se da un lato sarà più facile trovare le notizie tutte raggruppate e quindi più agevolmente consultabili, dall'altro le informazioni saranno più scarne, poiché si tratta di semplici elenchi compilati a scopo statistico. Ed inoltre ben difficilmente potrà trovare una persona disposta a fare il lavoro a nome suo. Ma su questo non le voglio porre dei limiti.
Vi è poi una serie di altri piccoli frammenti non collocabili, al momento, in nessun punto, che io, per dovere di completezza, espongo più sotto. Essi contengono tutte le informazioni necessarie per essere collocati al punto giusto quando lei avrà completato il suo quadro.
Prima di esporle la successione delle generazioni, è opportuno che faccia alcune precisazioni:

1- Lei noterà che i cognomi non sono tutti uguali. Ciò dipende dal fatto che in passato facilmente si apportavano piccole variazioni nell'enunciare e nello scrivere il cognome. Per esempio, MENEGATTO andava bene per un maschio, ma per una femmina era più appropriato MENEGATTA. Se invece si voleva fare riferimento all'intera famiglia, si scriveva MENEGATTI. Questo fenomeno diventa sempre più frequente quanto più si torna indietro nel tempo. Poi deve considerare che colui che aveva il compito di scrivere poteva anche sbagliare e trasformare MENEGATTO in MENGATTO o MENGATO o altro. Infine, nell'italiano del '500 e del '600 si sentiva maggiormente l'influenza della lingua latina nella grafia volgare e si ha cosi MENEGHATTO o altro. Oggi, che si è raggiunta una maggiore precisione e si richiede più rigore, anche una piccola variazione nella scrittura sta a indicare una persona diversa. Nei secoli che ho considerato si vede che c'è molta elasticità. Pur tuttavia col passare del tempo questi errori nella trascrizione sono rimasti e hanno determinato dei cognomi di fatto tra loro diversi, che oggi non si possono più intercambiare né modificare. Il suo cognome pertanto lo troverà così com'è riportato nei registri ufficiali della Parrocchia e non come lo trova, uniformato, nell'attuale sede comunale. Io mi sono premurato di riportare tutti i differenti cognomi com cui una stessa persona è sata designata.

2- Per poter effetuare gli incastri del suo puzzle lei deve interpellare i Parroci dei paesi di provenienza indicati a fianco dei nomi (come, per esempio, Bortolo MENEGATTO, da Presina: scrivendo al Parroco di Presina, se è fortunato, lei può trovare il pezzo mancante). Si può verificare che a fianco del nome sia indicata più di una località: vuol dire che quella persona ha abitato prima in un luogo e poi nell'altro e quindi lei può inoltrare le sue richieste ad emtrambi. Qualche volta ho trascritto anche il soprannome (come, per esempio, Francesco MENEGATTI, detto Manfrin), che si usava per distinguire le persone di una famiglia numerosa e spesso sostituiva il cognome, fin che, col tempo, diventò a sua volta cognome.

3- Per poter leggere correttamente: A prima di una data significa "nato a", "nata a"; @ prima di una data significa "morto", "morta"; + accanto a un nome significa "sposato con", "sposata con"; T significa "padrino", "madrina" a un battesimo oppure "testimone" a un matrimonio; ~ significa "circa", vuol dire che l'anno che è stato scritto dopo il simbolo è approssimativamente l'anno di nascita che non risulta sul registro, ma è stato calcolato da me a scopo orientativo (ad esempio, per indirizzare la ricerca in un altro paese); h posto dopo la data di nascita o di morte indica l'ora di nascita o di morte; CSM è l'abbreviazione per Campo San Martino; la linea generazionale tratteggiata (_._._._) indica una relazione ipotetica; tutte le date esatte, essendo state desunte dai registri della Parrocchia di Campo San Martino, indicano che il fatto è accaduto a Campo San Martino a meno di indicazioni diverse specificate accanto alla data (per esempio, A 10/2/1803 San Giorgio in Bosco vuol dire: nato il 10/2/1803 a San Giorgio in Bosco; @ 4/1/1779 h20 vuol dire: morto alle ore 20 a Campo San Martino); per le date non esatte, cioè prive di giorno e mese, manca l'ubicazione in quanto è sconosciuta o incerta; le registrazioni più antiche sono piuttosto scarse di notizie sulle mogli, di cui si sa a mala pena il nome proprio.

4- Qualche dato scritto a matita corrisponde alle aggiunte dell'ultimo momento in sede di rilettura. Per il gruppo che la interessa più direttamente (quello che io ho contrassegnato col numero 15), lei stesso vede che Giovanni, padre di Valentino (il suo bisnonno, dopo il quale lei trova l'aggancio con il prospetto de Comune già in suo possesso), è morto ma non nato a Campo San Martino (le notizie dirette, a Campo San Martino, arrivano sino all'inizio del 1800). Conoscendo il luogo di nascita delle due sorelle di Giovanni (Domenica e Francesca), si può suporre che anche Giovanni sia nato a San Giorgio in Bosco. Lì può fare le sue ulteriore ricerche, sapendo però già che Giovanni è figlio di un Valentino nato nel 1771, a sua volta figlio di un altro Giovanni nato attorno al 1745 (la trasmissione del nome dal nonno a un nipote era un fenomeno frequentissimo in passato).
Ho ritenuto di farle cosa gradita arricchendo di qualche notizia in più i dati essenziali dei suoi antenati più diretti, ma non potevo, chiaramente, farlo per tutti, esulando ciò dagli scopi del presente lavoro. Io credo che la scoperta di una o due nuove generazioni le consentirà di trovare l'antenato comune al suo gruppo e a quello che, in quanto a cognome, le è più vicino. Più lunga sarà invece la strada per collegare questo blocco com gli altri dei MENGATI e con quella serie di frammenti del 1600.
In quanto poi alla richiesta se Valentino (quello nato nel 1841) avesse fratelli o sorelle, può ben vedere che, oltre alla sua sorella gemella nata morta, ci fu un solo fratello, maggiore di lui ben 18 anni e rimasto scapolo, a quanto sembra. In questo ventennio scarso di intervallo non risultano nascite di bambini portate a termine. Potrebbero essersi verificati aborti spontanei nei primi mesi di gravidanza, ma questo non si può sapere. È da tener presente che in quegli anni imperversava il colera, che la mortalità infantile era altissima e si può pensare che anche gli aborti, per le gestanti delle prime settimane o mesi, che non venivano registrati, fossero all'ordine del giorno.
Un'osservazione va fatta in merito ad un certo Batta/Battista Tellatin Vaccaro (di Angelo), che lei trova nel gruppo n.11 come 2o marito di Lugrezia Menegato figlia di Giacomo e nel gruppo n.13 come marito di un'altra Lugrezia Menegatto/Menegatta figlia di Battista. Dalle verifiche effetuate non sono emersi elementi che mi facessero pensare ad una confusione di nomi. Esistono due Lugrezie Menegatto ma un solo Battista Tellatin, che sembra le abbia sposate emtrambe. Non ci sono notizie più precise.
Per quanto concerne il compenso, le devo dire che io, essendo stato sommamente agevolato da Don Alfredo in una ricerca personale simile alla sua, non pretendo nulla per me, e che ben volentieri mi sono accollato l'incombenza della ricerca che la riguarda, così da potermi in qualche modo sdebitare col buon Parroco. Se lei è intenzionato di ripagare il lavoro fatto, può inviare un'offerta alla Parrocchia, indirizzandola a Don Alfredo, nei modi che le sembrano più opportuni.
Credo di avere risposto a tutti i quesiti che lei ha formulato.
Non mi resta che inviarle i miei più cordiali saluti.

Campo San Martino, 13 febbraio 2002

Luciano Zanarella